BASE PROGETTI PER L'ARTE

JAN VERCRUYSSE

TRE OPERE

Inaugurazione: venerdì 14 maggio, ore 18
14 maggio / 20 luglio 1999

Con la collaborazione della Fondazione Teseco per l’Arte di Pisa
Per l’occasione, l’artista belga (1948) ha concepito un progetto speciale per BASE in cui opere a se stanti (una delle quali inedita) danno vita ad una combinazione unica in questo spazio.
“Le opere di Jan Vercruysse sono come parole in un discorso: ognuna è un’entità a se stante che insieme costruisce un’altra entità. Le lettere sono – oggetti, immagini, tradizione, storia – ma che sottratte e manipolate, hanno perso la loro funzione specifica, per assumerne un’altra. Sembra quasi che l’artista compia un processo di decostruzione e poi di costruzione (integrazione), realizzato con lucidità e consapevolezza attraverso l’interiorizzazione; “dove interiorizzazione significa penetrare nell’interiorità di un evento in modo che all’intuizione appare chiaro il suo valore e la sua alterità”. Questo costruire, construire, attraversa orizzontalmente la poetica di Jan Vercruysse, è un agire che porta alla conoscenza sua propria, libera da ogni imitazione, da ogni mimesis.
In questo fare arte, che si applica a realizzare l’irrealizzato, sta l’esperienza estetica. Una delle possibili esperienze estetiche.
La ripetuta trattazione del medesimo soggetto – l’artista belga esegue opere in cicli, in serie come Atopie, M, Tombeaux, Les Paroles, financo ai Ritratti dell’Artista – rende unico, diverso da ogni altro, uguale a sé stesso, ogni lavoro che realizza (non era così anche per Cezanne il Ritratto, l’Estaque, La montagna Saint Victoire?).
Superfici specchianti, vetri opachi, legni lucidati, i materiali che l’artista utilizza rendono i lavori oggetti desiderati, dove l’anelito a possederli, rimane nell’ambito del desiderio. La perfezione della forma, la compiutezza dell’immagine, avvolge in un insondabile mistero ciò che si presenta ai nostri occhi”.