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Archizoom | Buti | Pettena | Superstudio | Ufo | Zziggurat | 9999

Calendario eventi:
martedì 1 luglio | 19,00 | Ufo (Lapo Binazzi)
giovedì 3 luglio | 19,00 | Gianni Pettena
martedì 8 luglio | 19,00 | Archizoom (Dario Bartolini, Gilberto Corretti)
giovedì 10 luglio | 19,00 | Zziggurat | (Alberto Breschi)
martedì 15 luglio | 19,00 | Remo Buti
giovedì 17 luglio | 19,00 | 9999 (Carlo Caldini)
martedì 22 luglio | 19,00 | Superstudio (Piero Frassinelli, Adolfo Natalini)

BASE / Progetti per l’arte presenta dal 1 al 22 luglio 2014 un ciclo di eventi dedicato all’Architettura Radicale. È la prima volta che viene presentata una ricognizione attuale, in presa diretta e a viva voce con i protagonisti del movimento radicale nato a Firenze nella seconda meta degli sessanta.

Da una Firenze riemersa dalle acque del 6 novembre 1966, nello stesso dicembre a Pistoia, con la mostra della “Superarchitettura” emersero Archizoom e Superstudio. Con tutta l’insicurezza, lo scetticismo e un pò di cinismo decisero di diventare “Super”. Liberati dai residui e dalle infatuazioni architettoniche della cultura rappresentata dall’eredità del razionalismo, iniziarono una demolizione della disciplina attraverso azioni di guerriglia, cavalli di Troia, trasgressioni che vedevano anche Pettena e Ufo già operanti fuori e dentro l’Università, e che miravano a sovvertire le basi di una società monotona, grigia e borghese. Un modo di operare, mescolando e contaminando le arti, che porta all’antidesign con il suo brivido di novità che tanto irritava i designers milanesi che lo definivano volgare.”Il nostro lavoro è stato sì un lavoro critico ma soprattutto un lavoro in una specie di terra di nessuno, che era quella che si stendeva tra l’arte e il design, tra la politica e l’utopia, tra la filosofia e l’antropologia, era un tentativo di critica radicale e da qui forse il nome di architettura radicale, di critica radicale alla società”. Da queste parole di Adolfo Natalini è possibile cogliere l’intera essenza che ha caratterizzato il movimento radicale a Firenze, che sull’onda anche della rivoluzione studentesca aveva visto crescere, oltre ad Archizoom, Superstudio, Ufo, Pettena i 9999, gli Zziggurat e Remo Buti, molti dei quali avevano seguito il corso sui “Piper” di Leonardo Savioli.

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