BASE PROGETTI PER L'ARTE

(Italiano) DAVIDE BERTOCCHI

Giovedì 23 aprile 2009, dalle ore 19,00

23 aprile / 24 maggio 2009

BASE / Progetti per l’arte presenta giovedì 23 aprile dalle ore 19 un nuovo progetto di Davide Bertocchi appositamente concepito per lo spazio dal titolo “Divide Bertocchi” che l’artista descrive così: “Il titolo Divide Bertocchi, invece di Davide (dall’inglese “divide” – dividere) manifesta sin dall’inizio che l’intento principale del mio progetto per Base è quello di proporre una frammentazione e dispersione in progress (entropia) non soltanto fisica, degli oggetti, ma anche esistenziale. Non voglio creare un centro, ma vari interventi indipendenti: é come se io ponessi me stesso come identitá frammentata e ramificata.”

Il primo lavoro é un video che si intitola “Exhaust” ( “marmitta” in inglese ma anche stanchezza, spossatezza..). In particolare si tratta di un montaggio di videoscaricati da YouTube: sono tutti brevissimi video amatoriali realizzati da fanatici di tubi di scarico e marmitte e relativo suono. In ogni sequenza si vede e si sente solo il rumore di un motore che romba. Infatti sono tutte prove di marmitte tra le quali un’omonima marca giapponese.. che si chiama appunto “Bertocchi Mufflers”. Le macchine non sono “tuning” ma normali automobili modificate. Questo aspetto, pseudo biografico, si concretizza in realtà in un’azione totalmente inutile e fine a se stessa. Cioé il rombare inutile di un motore, azione di per sé inquinante e dispensiosa.. rimanda ai miei lavori sulla dissipazione dell’energia ed anche alla situazione esistenziale contemporanea.

Nell’altra sala sostano, in un insieme apparentemente enigmatico, varie sculture tra le quali “Le Régime” che in francese vuol dire anche dieta, infatti l’opera ha un doppio riferimento ad una forma di regime personale ma anche ai regimi politici di forma subdola- mediatica. Tutto dipende se si inserisce una cannuccia oppure no. Un piccolo dettaglio ne cambia completamente il senso ed ogni elemento é indipendente come nei giochi di costruzioni per bambini. Poi ancora una scultura di acciaio inox cromato dal titolo “Alpha and Omega (chicken-or-egg problem)”, forma ibrida tra un uovo, citazione della Sacra Conversazione di Piero della Francesca, e un disco d’acciaio. Le fattezze sono quelle di un 33 giri, anch’esso simbolo di un progresso ormai obsoleto o disco volante o semplicemente tautologia sul famoso dilemma filosofico: se é nato prima l’uovo o la gallina?

Altra scultura é una grande palla in ceramica nera appoggiata sulla base e la cui superficie sembra quella di un pianeta abbandonato o bruciato. In realtá si tratta di una copia esatta di una palla a specchi da discoteca ma dalla quale sono stati pazientementi strappati uno ad uno tutti gli specchietti (dei quali vediamo ancora le tracce sulla palla) riducendola ad una specie di scheltro inerme.

Davide Bertocchi (Modena, 1969) riconduce costantemente la sua ricerca artistica a tematiche pseudo-scientifiche e alla musica, capovolgendo il punto di vista nonché la finalità delle sue ricerche che partono dal movimento circolare del suo giradischi fino all’universo piú profondo e tendono a destabilizzare le certezze per allontanarsi da quel procedere razionalistico che caratterizza il fare scientifico.

Dopo aver studiato all’accademia di Belle Arti di Bologna con Alberto Garutti e al Dams si trasferisce prima a Milano dal 1996 e poi in Francia nel 1999 per una residenza con Robert Fleck e Stephanie Moisdon. Dal 2000 vive a Parigi passando dal programma di residenze internazionali per artisti della Villa Arson, Nizza (2002) e del Pavillon al Palais de Tokyo (2004). Ha esposto in numerose gallerie, musei e mostre internazionali tra cui ricordiamo la nona Biennale di Lyon, la Prague Biennale1, l’Espace Vuitton, Il Palais de Tokyo, il Centre Pompidou e il Mac/Val a Parigi, la Galleria Civica di Modena, il MAMbo di Bologna, l’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles, il Bronx Museum di New York, l’Architecture Association di Londra, al Röda Sten di Göteborg, la Galleria Civica di Trento, la Galleria Comunale di Monfalcone, ViaFarini, la Fabbrica del Vapore e Assab One a Milano, all’Hiroshima Art Document, al W139 di Amsterdam, lo S.M.A.K a Ghent, al Palazzo delle Papesse a Siena e al Palazzo delle Esposizioni di Roma.

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