BASE PROGETTI PER L'ARTE

(Italiano) LET’S GIVE A CHANCE

19 marzo / 26 marzo 2003

opere, happening, poesia: mercoledì 26 marzo 2003, dalle 17.00

Letture di poesia alle ore 18

Fino al 20 aprile 2003

Regione Toscana – Tra Art rete regionale arte contemporanea

Startproject / Aida / M&M Maschietto editore

“Let’s give a chance” Ph. Carlo Fei

Base progetti per l’arte presenta Let’s give a chance, un progetto-evento che intende sovrapporre una cronologia di deliberata partecipazione a quella, grave, di un evento contingente. Diamo una possibilità (a più mani, alla pace, all’arte, alle opinioni…) in extremis! Dal giorno della scadenza dell’ultimatum da parte degli Stati Uniti all’Iraq, e quindi anche dell’inizio della guerra, e fino al 26 marzo, lo spazio di Base si apre alla frequentazione e ai contributi degli artisti, intellettuali, curatori, studenti e amici, generando un’immagine frutto di un attitudine che Base sin dall’inizio promuove: la comunicazione, il dialogo e il “fare” dell’Arte come necessari elementi di scambio e di trasformazione.

A cura di: Sergio Risaliti, Mario Airò, Marco Bagnoli, Roberto Balò, Edoardo Bartolini, Gaia Bartolini, Massimo Bartolini, Massimo Barzagli, Marco Biagini, Vittorio Biagini, Lapo Binazzi, Carlo Cantini, Lorenzo Capanni, Antonio Catelani, Vittorio Corsini, Fabio Cresci, Daniela De Lorenzo, Maria Novella Del Signore, Alba Donati, Paolo Fabiani, Carlo Fei, Flask, Isabella Gherardi, Carlo Guaita, Riccardo Guarneri, Andrea Marescalchi, Aroldo Marinai, Paolo Masi, Massimo Nannucci, Maurizio Nannucci, Luciano Ori, Giovanni Ozzola, Pantani-Surace, Paolo Parisi, Robert Pettena, Mauro Pispoli, Rapsodi, Pedro Riz À Porta, Lorenzo Pezzatini, Letizia Renzini, Stefano Rovai, Remo Salvadori, Andrea Santarlasci, Virgilio Sieni, Marco Simonelli, Sandra Tomboloni, Toxic, Addo Lodovico Trinci, Kinkaleri, Simona Weber, e tanti altri… con i quali, Base si scusa per la non menzione: trattandosi di work in progress, registreremo alla fine quanti hanno dato il loro generoso contributo.

Qual’è l’origine della Bandiera? Pare che quel vessillo venne portato in Italia nel 1961 da Aldo Capitini (fondatore del Movimento Nonviolento) che la usò per “aprire” la prima Marcia per la Pace Perugia-Assisi, e questa è l’unica verità che abbiamo. Ci segnalano anche che la sua origine risale al racconto biblico dell’Arca di Noè e che quindi è un simbolo cristiano a tutti gli effetti. Inoltre: la bandiera arcobaleno è il simbolo della città di Cuzco, capitale dell’impero Incas. Fu scelta, dall’imperatore del tempo, perché in quella vallata ogni volta che pioveva si formavano degli arcobaleni brillantissimi. Poi apprendiamo che quel vessillo è il simbolo del movimento delle cooperative francesi creato intorno al 1920. Gli americani sostengono che la bandiera arcobaleno è stata inventata e usata a cominciare dalla metà del 1950 come simbolo della pace dalle associazioni pacifiste e nonviolente americane. No! Altri ci dicono che l’ha “inventata” il filosofo Bernard Russel nel 1956 in Inghilterra. “E’ il simbolo del movimento gay internazionale” apprendiamo dai giornali. “No – rispondono i diretti interessati – la nostra bandiera ha un colore in meno e comunque noi l’abbiamo copiata da quella della pace”. E così via, potremmo indicare molte altre presunte o reali origini della Bandiera.

La verità per noi è che la Bandiera è presa dall’arcobaleno; e l’arcobaleno, proprio perché annuncia il sole dopo il brutto tempo, simboleggia la speranza. La speranza data proprio dall’unione di tanti diversi colori a formare uno splendido arcobaleno. Ci piace poter pensare che tutti i veri o presunti inventori, le attribuiscano lo stesso significato: la speranza in un mondo basato sulla Pace e sul rispetto dei diritti umani.

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