BASE PROGETTI PER L'ARTE

MARIO DELLAVEDOVA

DAGLI INCONTRI CASUALI NASCONO I MONUMENTI LEGGIADRI

Inaugurazione venerdì 22 marzo 2024 / ore 17 – 20
22 marzo 2024 / 11 maggio 2024

Base / Progetti per l’arte presenta venerdì 22 marzo 2024, dalle ore 17:00 alle ore 20:00, il progetto di Mario Dellavedova costituito dalla libera associazione di opere autonome – realizzate con medium differenti – che danno vita al titolo altamente evocativo: Dagli incontri casuali nascono i monumenti leggiadri. Il titolo è strettamente collegato anche all’immagine dell’invito, una fotografia scattata dall’artista durante uno dei suoi soggiorni in Messico dove ha passato gran parte del tempo negli ultimi trent’anni, che rappresenta la targa in ceramica all’ingresso della casa dove ha soggiornato Trorsky, ospite in vacanza a Taxco in Guerrero.

La mostra Dagli incontri casuali nascono i monumenti leggiadri è commentata dallo stesso Mario Dellavedova precisando che: Non ho mai avuto uno stile per scelta… agisco sulla semplicità dell’accostamento di elementi differenti per creare un contraddittorio.Tra le opere che l’artista associa per l’occasione, creando un site specific inusuale, sono da menzionare l’opera che si sviluppa a terra con placche di argento che disegnano la scritta the time machine e che ossidandosi con il tempo ne misurano il suo trascorrere, cornici in ceramica bianca (achrome) con le pagnotte a rosetta – le stesse usate a suo tempo da Piero Manzoni – che inquadrano bugiardini di colori a olio (chrome) dipinti a mano, creando un cortocircuito con la storia dell’arte recente, fino ad un tappeto realizzato in Messico con la scritta preferirei di no, ripresa dal personaggio letterario Bartleby lo scrivano. Preferirei di no – spiega l’artista – è una delle frasi pregnanti per me. Richiama il fatto del rinunciare, rinunciare a fare le cose in maniera consapevole. Tradotto su tappeto rende meno pesante la frase introducendo un aspetto di gioco. […] Il gioco di parole, la metafora, l’ironia sottile riportano ad un ambito concettuale che contrasta volutamente con l’aspetto a volte artigianale dei manufatti che produco o utilizzo. La mostra sarà completata da altre opere e introdotta da un intervento realizzato sulla porta a vetri dello spazio non profit di Firenze per simularne la sua rottura. Con esso, afferma l’artista, voglio creare frizione. Un dialogo tra le forme e le tensioni sociali senza cadere nella cronaca… o nel gioco… rompere una vetrina… per ottenere cosa? Tale azione dialoga con un’opera collocata nello spazio e consiste in un piccolo blocco di marmo bianco con inciso con la punta d’argento la scritta black bloc. […] Esiste un contrasto tra la raffinatezza della tecnica leggera e del materiale prezioso con una dimensione di aggressività, oltre a l’aporia è un mezzo per creare un dibattito.

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