BASE PROGETTI PER L'ARTE

(Italiano) MAURIZIO MOCHETTI

BINFINITO

Inaugurazione: venerdì 2 dicembre dalle 18,00

2 dicembre / 10 febbraio 2011

BASE / Progetti per l’arte presenta la mostra di Maurizio Mochetti dal titolo “Binfinito”. Questa parola, coniata dallo stesso artista, introduce due opere che realizzano lo spazio.

C’è prima una asse, una retta, che si libra nello spazio e le cui estremità vanno prospetticamente all’infinito, o meglio in Binfinito. Questo è il suo titolo: questa linea, questo segno spaziale denomina ed introduce tutta l’esposizione.

Quest’opera, inedita, risale al 1966.

Dello stesso anno è l’opera “Proiezioni”. Un cilindro è posto nello spazio: dalla sua sezione immaginaria ed infinita e dall’incontro di questa con un ostacolo (parete, soffitto, pavimento, etc…), si visualizzano le proiezioni del suo prolungamento.

L’opera d’arte é l’idea, il progetto, mentre la tecnologia è uno strumento che mi consente di realizzare opere sempre più vicine all’idea: in questo senso l’opera d’arte é perfettibile.

M.M.

Maurizio Mochetti nasce nel 1940 a Roma dove vive e lavora. Sempre a Roma frequenta il Liceo Artistico e poi l’Accademia di Belle Arti. A partire dal 1964 l’interesse di Mochetti è orientato verso la luce intesa nella sua fisicità, come materia, senza alcun significato simbolico o mistico, ma non solo: macchine, aerei, armi e geometrie, costellano il suo immaginario d’artista. Nel 1970 partecipa alla sua prima Biennale di Venezia e, sin dai primi anni ’70 si affaccia sul panorama internazionale partecipando nel 1976 alla Biennale di Sidney, nel 1998 alla XXIV Biennale di San Paolo e nel 1991 alla Biennale Internazionale di Nagoya. Nel 1993 partecipa alla mostra collettiva “Three Artistic Generations in Contemporary Italy” presso il Tel Aviv Museum of Art, esponendo inoltre allo Stedelijk Van Abbemuseum di Eindhooven (1975), allo Stadtische Kunsthalle di Dusseldorf (1978), al Forum Kunst di Rottweil (1982), e al Museo Alvar Aalto (1985). Tra le altre importanti partecipazioni ricordiamo: “Vitalità del negativo nell’arte italiana:1960/70” (Roma, 1970), “Linee della ricerca artistica in Italia: 1960/1980” (Roma, 1981); “Arte italiana 1960-’82” (Londra, 1982); “La otra escultura” (Madrid, 1990): Roma anni ‘60 (Roma,1990), “The Italian Metamorphosis” (New York, 1994); “Arte italiana: ultimi quarant’anni” (Bologna, 1997); “Minimalia. Da Giacomo Balla a…” (Venezia, 1997 – Roma, 1998). E l’autore dell’opera permanente collocata nell’atrio del MAXXI di Roma dal titolo: “Linee rette di luce nell’Iperspazio curvilineo”.

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