BASE PROGETTI PER L'ARTE

LORIS GRÉAUD

“THE BOREDOM OF THE ATOM”

Inaugurazione sabato 17 settembre 2022 / 17 – 20
17 settembre 2022 / 15 novembre 2022

Base / Progetti per l’arte di Firenze presenta sabato 17 settembre 2022, dalle ore 17:00 alle ore 20:00, il nuovo progetto dell’artista francese Loris Gréaud dal titolo “The Boredom of the Atom”. La mostra è costituita da una scultura di 2000 foglie di rame. Il progetto è unico nel suo genere per il suo carattere di “time-specific”, piuttosto che di site specific, poiché dopo la mostra le foglie di rame saranno fuse e trasformate in altri elementi per una mostra a New York. Quindi l’opera ideata per Base vive ed esiste soltanto per il periodo della mostra di Firenze. Inoltre lo spazio sarà visitabile al suo interno solo durante il giorno dell’opening mentre per il resto della mostra il pubblico potrà fruire dell’installazione esclusivamente dall’esterno per mezzo della luce naturale. Infatti, un altro aspetto fondamentale del progetto è quello di sconnettere lo spazio non profit dalla rete elettrica cittadina. Al suo interno non sarà funzionate nessun apparecchio elettrico o luce artificiale proponendo una riflessione necessaria sull’attuale iper connessione che viviamo giornalmente per mezzo di una zona metaforica unplugged.

“The Boredom of the Atom” è il nuovo progetto di Loris Gréaud che si svolge nello spazio di Base / Progetti per l’arte a Firenze nel quale viene esposta una scultura composta da 2000 foglie di rame disposte sul pavimento proprio come normalmente appaiono quelle reali per strada e nei parchi durante il periodo autunnale. La patina dei singoli elementi non è fissata e di conseguenza il colore cambierà nel tempo, ossidandosi, per divenire sempre più verde. “È un progetto sulla riduzione e sulla traduzione degli elementi – tiene a precisare Gréaud -, è un progetto che riguarda il tema della vanità e dello still life.” L’artista continua nella sua riflessione sulla mostra aggiungendo: “Però è anche un progetto che ha a che fare con la mutazione. La mutazione di forma e la mutazione di valori, ma anche della percezione di stato delle cose”. Le foglie di rame esposte a Firenze possono essere osservate in quanto elementi scultorei, ma anche come un’istallazione d’arte visto che si trovano direttamente nell’ambiente e non su un piedistallo, fino a poterle interpretare come la traccia concettuale di un processo più ampio che indaga il valore e il senso degli oggetti all’interno del sistema dell’arte e fuori da esso, all’interno del sistema economico o all’interno della loro quotidianità.

La mostra a Base è la prima tappa di un progetto che vive di tre momenti autonomi e connessi tra di loro e che vedrà dopo la mostra a Firenze l’invio delle 2000 foglie di rame allo studio dell’artista di Parigi per fonderle e riportarle al loro stadio originario di lingotti. La terza fase consisterà quindi nell’esporre proprio quei lingotti a New York, presso lo spazio espositivo NO GALLERY, all’interno di una cassaforte, aperta e visibile durante gli orari di apertura della mostra. L’opera sarà permanente presso la NO Gallery poiché «la mutazione della mostra BASE a Firenze perseguiterà la NO GALLERY a New York”.

Loris Gréaud nel pensare alla prima tappa a Firenze e al dialogo con il contesto ricorda che: “nel 2019, il compianto Germano Celant ha avuto un input mentre lavorava al nostro progetto che è stato determinante su tanti livelli e ha acceso idee e immagini fino a; come un haiku: ‘stacchiamo lo spettacolo Loris, scolleghiamo lo spazio’. Dentro BASE vorrei “staccare” la corrente e lasciare che la mostra sia visibile solo alla luce che viene da fuori, dalla città. Lascia che la luce della città entri nello spazio per vedere come reagisce e cosa realizza, così come dovremo capire come cambia la patina del rame nel tempo. Niente ronzio, niente elettricità, niente connessione, uno spazio aperto e arte. ” […] “Il titolo della mostra – come suggerisce lo stesso Gréaud – The Boredom of the Atom è una risonanza che unisce la dimensione concettuale con una sognante. È un’intuizione che parla di alchimia, del “Magnum Opus” e della ricerca delle lievi differenze tra piombo e oro, ma anche della solitudine dell’atomo, con l’ubiquità degli spazi: dell’interazione con contesti diversi, natura, tempo, luoghi e città.”

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